lunedì 18 aprile 2011

ARCHIMEDE INNAMORATO

Inscatolata
La ragione
Dimenticata in solaio e
Gettata la chiave del lucchetto.
Lei era bionda
I suoi capelli erano corvini e rossi.
Lui amava perdersi nei suoi occhi verdi,azzurri e scuri
Era senza voce e lo ammaliava col suono melodioso del suo canto.
La sua saggezza era sconfinata,senza nome,questa bellissima creatura
Era già vecchia senza aver mai visto la luce.
Impalpabile e senza identità era Sofia
E lui l’amava come nient’altro al mondo.

FOGLIE

Si levò un lampo
Da un cassonetto malato
Cemento polveroso
Di stelle liofilizzate
Blu.
Gialle.
Un respiro avvampò
Velocemente tra lo
Scatto fugace di un arbusto
Incatenato al manto maculato
Di una bicicletta.
Le sue suole erano
Intatte
Come di quelli che non hanno
Mai vissuto aderenti al suolo ma
Volanti
Con i pensieri annodati
Tra un metro sopra le nubi e
Duecento metri sotto il fango.

sabato 16 aprile 2011

QUANDO IL SOLE BALLAVA IL TANGO

Avevo la gambe blu e il cielo era un cupola di more.
I raggi filtravano,pallidi e consunti tra i rovi contorti
Tu fluttuavi,sulle onde increspate dalla musica
Della notte,rinchiusa in una crisalide di pane.
Eclettiche foglie mi trattenevano,stringendomi
la gola,
toccandomi la pancia.
Le mie gambe erano blu,e tu eri viola,
Come un frutto inviolato.