Avevo la gambe blu e il cielo era un cupola di more.
I raggi filtravano,pallidi e consunti tra i rovi contorti
Tu fluttuavi,sulle onde increspate dalla musica
Della notte,rinchiusa in una crisalide di pane.
Eclettiche foglie mi trattenevano,stringendomi
la gola,
toccandomi la pancia.
Le mie gambe erano blu,e tu eri viola,
Come un frutto inviolato.
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