giovedì 29 dicembre 2011

CORNUCOPIA

Pedalando esalo un sorriso
Come un orgasmo,si estende
Impervio
Tra gli spasmi involontari di un mare di unghie
Uterina repressione di singhiozzi
Calpestata da una folata di passi
Le distanze si accorciano,con fiocchi di addii
Fasulli
E di baci mai dati
Nel ritorno dell’eco di una voce smorzata
Di un ti amo di troppo,di una catena smollata
Della tua carne senza nome che mi inchioda
Dolcemente nella curva del tuo crine
RE-cordis:passare per le parti del cuore
E rimani con me,nel tepore di un battito sospeso
Tra un lenzuolo stropicciato ed un abbraccio senza lode.

martedì 13 dicembre 2011

CARNE

Identità stanche graffiano un oboe
marcito dal sodico scroscio
di coriandoli iridescenti con il tuo riflesso
eiaculati da un capezzolo
turgido
che trasuda sangue annacquato

SURREALISMO CONGELATO

Tendo l'orecchio di Van Gogh per incapsulare il tuo silenzio
e all'improvviso non ci sei più.

CORTECCIA

Candori distratti,monotone intermittenze di plastica detergono l'umida atomosfera con riflessi di pianti industriali.Felicità ordinata per corrispondenz viene al mondo,palingenesi otturata dal tepore di un abbraccio stanco ritorna a setacciare la mia mente,togliendo gli scarti.Calze fumose torniscono le forme schernite,sfregando
le gambe
si uniscono in una danza muscolare di miele rappreso sulle dita,nel ricordo di uno stringersi malato del mai più.

lunedì 5 dicembre 2011

ECLETTICA PERISTALSI

Sterpaglia,
brulicante di sottili lacrime piovose
si estende nella sconfinata rovina del mondo esterno.
Primavera chimica plastifica il grigio ghigno,
serrato in un addio.
Vetusti abiti scoloriti rosicchiano la stabilità,
intonando un canto dei ricordi,
aspri e bellissimi.
Ti estendi,
come se non ci fossero limiti,
come se avessi il diritto di farlo
mentre un tarlo picchietta imperterrito;
un tarlo che porta il tuo odore,
che insozza la mia scrostata razionalità
incastonando il brillante della rottura nel mio petto.

ANALOGIA SILENTE

Emorragica entropia grafica intimorisce.
Visionari fanciulli disincantati dipingono lacrime speziate,
sospese in un respiro insaponato.
Fuggono,repentine
pedalando sospinte da moti browniani di silicio.
Incidono l'epidermide,con cambiamenti
surgelati.
Corde suonate che rintoccano baritonali,
i nervi.Le parole sgusciano
scattanti,
telegramma sintattico della profonda ragione.
Convincersi che sia la scelta corretta
mentre l'afasia sentimentale leva la pellicola
dal biadesivo emotivo.
Io rimango qui,nell'ombra del tuo sorriso
sospinta da vettori opposti che rilanciano scommesse
nella peggior partita di tennis di sempre.

NEBBIA

Un'adunata di fiamme ribelli è spennellata sugli ombrosi aghi,agitati da frigido lampo grigio.Nebbiosa ricognizione degli errori inconsci,del tremolio irrazionale che sovrasta l'assideramento.
Intrappolato
nello specchio che non riflette,
un alito d'idea trascina i rimasugli screziati di un noi spezzato.