venerdì 18 ottobre 2013

ZEROUNOZEROOTTODUEMILATREDICI

E mi pungo del giallo sapore
nell'occhio di polvere,cade.
Mi sento anacardo d'oriente
di noce con luna nell'acqua.
Mi vedo di fili puliti
che dondolan sopra la terra.
E pungono verdi le foglie
di rossi rotondi maturi.
E nuda ribatte luce
di pieghe riarse bellezza.
Se soffio riapre colore
di aria rigonfia il cestino.
Volando chitarra e lenzuola
con schiuma marrone di nonno.
Salvietta irsuta e vissuta
nel basso terreno rimane.
E carne rosseggia leggera
mangiando altrui notte nera.
Nelle pance di stagnola ti terrò compagnia,
vola vicina al sentiero di ghiaia.
Riccioli blu arancio con ginocchia sbucciate
abbraccio di pile
maglione verde,coperta morbida,cuscino secco.
Fiore Giallo.

E POI TI SVEGLI.

giovedì 10 ottobre 2013

UBI SUNT

Nella polvere dei miei giorni,tra gli anfratti piegati di pelle ed inchiostro,nelle onde che s'infrangono sugli scogli del tempo perduto,incrostata tra i polpastrelli,attorcigliata nei capelli,tra un sorso borbottante bollente,scuro e la poltiglia che mi nutre,nei denti stretti di agitazione incontrollabile,nell'assenza della tua stretta e nell'insaziabile voglia della tua presenza,nella tellurica passione di andare ed il terrore di perderti,tra le parole che non dico,che temo ma che sono in me,tra quelle che senti dire spesso,negli spasmi della mia fragilità,di ossa emotive che si scheggiano e diventando pioggia vengono attutite nella caduta dal tuo ombrello,nelle emozioni contorte sulla tua pelle che mi commuove,nella banalitá di ogni parola qui scritta e tutte quelle esistenti,nella tensione instancabile di dirti che sei in me,con me,per me ció che di più profondo ed evanescente- come un pennello acquerellato immerso nell'acqua- io abbia mai veduto nella mia vita.Qui sei tu.