martedì 15 marzo 2011

COME IL ROMANTICISMO PERSE LA VERGINITà

23 marzo 2009
La fune era sfibrata in vari punti
eppure la barca non prendeva
il largo.Ad ogni sferzata di vento
si tratteneva aggrappata al molo
con tutte le sue forze.Perchè
quello era il suo molo,scrostato,
abbandonato,vecchio,forse non era il
migliore ma per lei era perfetto,
l’unico che desiderasse possedere,il solo al quale
volesse restare legata rinnegando la libertà e il mare sconfinato.
Le altre barche non comprendevano cosa ci fosse
di speciale tra i due e la barca non era in grado ma soprattutto
non voleva spiegarlo.Lui era il suo molo e sapeva che
nonostante tutte le mareggiate che l’avevano scossa lui
non l’aveva mai abbandonata,era sempre rimasto al suo fianco.
Lui la proteggeva e la rassicurava durante le tempeste
e quando brillava il sole l’allietava permettendole di cullarsi
sulle onde e appoggiarsi dolcemente a lui.
Si,quello era decisamente il suo molo.

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