venerdì 18 ottobre 2013

ZEROUNOZEROOTTODUEMILATREDICI

E mi pungo del giallo sapore
nell'occhio di polvere,cade.
Mi sento anacardo d'oriente
di noce con luna nell'acqua.
Mi vedo di fili puliti
che dondolan sopra la terra.
E pungono verdi le foglie
di rossi rotondi maturi.
E nuda ribatte luce
di pieghe riarse bellezza.
Se soffio riapre colore
di aria rigonfia il cestino.
Volando chitarra e lenzuola
con schiuma marrone di nonno.
Salvietta irsuta e vissuta
nel basso terreno rimane.
E carne rosseggia leggera
mangiando altrui notte nera.
Nelle pance di stagnola ti terrò compagnia,
vola vicina al sentiero di ghiaia.
Riccioli blu arancio con ginocchia sbucciate
abbraccio di pile
maglione verde,coperta morbida,cuscino secco.
Fiore Giallo.

E POI TI SVEGLI.

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