Il capolinea della guancia era ormai sin troppo visibile.
Altro non era rimasto che un graffiato volto
impresso sulla pellicola ed una poltrona in pelle scolorita.
Mani ferite,dal peso dei secondi e dalle tante perdite,
occhi studiati da speleologi mentali ed un amaro ghigno.
Paresi convinta d’essere felicità
cristallizzava i muscoli di quel corpo marcio,
lasciandosi attorniare dai suoi ultimi anni
come fossero impercettibili fantasmi senza peso.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento